Mappa - Provincia di Ratanakiri (Ratanakiri)

Provincia di Ratanakiri (Ratanakiri)
Ratanakiri (in lingua khmer:រតនគិរី ) è una provincia nel nordest della Cambogia. Confina con il Laos a nord, con il Vietnam ad est, con la Provincia di Mondulkiri a sud e con la Provincia di Stung Treng a ovest. Si estende dalle montagne della Catena Annamita a nord, attraverso un altopiano collinoso tra i fiumi Tonlé San e Tonlé Srepok, alle foreste tropicali decidue del sud.

Ratanakiri è stata a lungo occupata dalle tribù montanare dei khmer loeu, che nel resto della Cambogia costituiscono una minoranza. Nei secoli passati, gli indigeni vennero ridotti in schiavitù dagli imperi confinanti. Tale commercio ebbe termine durante l'era della colonizzazione francese, ma una rigida campagna di "khmerizzazione" seguita al raggiungimento dell'indipendenza mise di nuovo in pericolo i costumi e lo stile di vita dei khmer loeu. I khmer rossi costituirono dei capisaldi nella provincia negli anni Sessanta e i bombardamenti americani durante la Guerra del Vietnam devastarono la regione. Al giorno d'oggi, il rapido sviluppo sta alterando lo stile di vita tradizionale.

Ratanakiri è scarsamente popolata e i suoi circa 150.000 abitanti costituiscono poco più dell'1% della popolazione totale del paese. I residenti della provincia vivono in genere in villaggi di 100-300 individui, mentre il capoluogo di Banlung (di gran lunga l'insediamento più popoloso) aveva una popolazione di 17.000 abitanti nel 2005. Ratanakiri è tra le province meno sviluppate della Cambogia. Le infrastrutture sono minime e il governo locale debole. La grande maggioranza della popolazione è occupata in attività agricole che garantiscono la mera sussistenza, secondo la tecnica detta shifting cultivation. Gli indici di salute sono estremamente bassi: quasi un bambino su quattro muore prima di raggiungere i 5 anni di età. Anche i livelli di educazione sono bassi e l'analfabetismo affligge i tre quarti della popolazione.

L'attuale Ratanakiri fu abitata sin dall'età del bronzo o forse della pietra. I commerci tra le tribù montanare della zona e le città del golfo della Thailandia risalgono almeno al IV secolo a.C. La regione fu invasa nel corso dei secoli dagli annamiti, dai chăm, dai khmer e dai thai, ma nessuna potenza storica del sud-est asiatico riuscì a mantenere stabilmente il controllo dell'area. Già da prima del XIII e fino al XIX secolo i villaggi venivano razziati da mercanti di schiavi khmer, lao e thai. La regione fu conquistata da signori della guerra lao nel XVIII secolo e dai thai nel XIX. Fu poi incorporata nell'Indocina francese nel 1893 e il dominio coloniale si sostituì al commercio degli schiavi I francesi crearono enormi piantagioni di alberi della gomma, specialmente attorno a Labansiek (l'odierna Banlung) e i lavoratori indigeni vi furono largamente impiegati. Durante la dominazione francese, il territorio compreso nell'odierna Ratanakiri fu trasferito dal Siam al Laos e quindi alla Cambogia. Sebbene vi fossero delle resistenze da parte delle tribù delle montagne, nel 1953, alla fine dell'era coloniale, erano ormai cessate da tempo.

La provincia di Ratanakiri fu creata nel 1959 dalla parte orientale della provincia di Stung Treng. Il nome Ratanakiri (រតនគិរី) è l'unione di due parole khmer: រតនៈ (ratana, gemma) e គិរី (kiri, montagna), che indicano due caratteristiche per cui la provincia è nota. Durante gli anni Cinquanta e Sessanta, Norodom Sihanouk iniziò una campagna di sviluppo e "khmerizzazione" nel nordest della Cambogia, con lo scopo di portare i villaggi sotto il controllo governativo, limitare le possibilità di rivolte e modernizzare le comunità indigene. Alcune famiglie di khmer loeu vennero trasferite forzatamente in pianura per essere educate alla cultura e al linguaggio khmer, mentre nella provincia vennero fatti trasferire khmer da altre zone della Cambogia e si costruirono strade e piantagioni di alberi della gomma. Avendo sperimentato nelle piantagioni dure condizioni di lavoro, a volte sotto costrizione, molti khmer loeu lasciarono le loro abitazioni originali e si trasferirono più lontano dalle cittadine della provincia. Nel 1968 le tensioni sfociarono in una rivolta dei Brao, durante la quale vennero uccisi parecchi khmer. Il governo rispose con estrema durezza, bruciando villaggi e uccidendo migliaia dei loro abitanti.

Negli anni Sessanta i khmer rossi, la cui potenza era in ascesa, stipularono un'alleanza con le minoranze etniche presenti nella provincia, sfruttando il risentimento dei Khmer Lou verso il governo centrale. I centri di comando del Partito Comunista di Kampuchea (CPK) vennero spostati in Ratanakiri nel 1966 e migliaia di khmer loeu si unirono alle unità armate del CPK. Durante questo periodo, anche l'attività dei vietnamiti nell'area fu intensa. I comunisti vietnamiti avevano iniziato ad operare nella regione di Ratanakiri già dagli anni Quaranta. In una conferenza stampa del giugno 1969, Sihanouk disse che Ratanakiri era «in pratica territorio nord-vietnamita». Tra il marzo del 1969 e il maggio 1970 le forze armate statunitensi intrapresero una massiccia campagna di bombardamenti segreti nella regione, nel tentativo di distruggere i "santuari" dei comunisti vietnamiti. Gli abitanti dei villaggi furono costretti a lasciare i centri abitati per sfuggire ai bombardamenti, così si diedero alla macchia e si unirono ai Khmer rossi nella ricerca di cibo. Nel giugno 1970, il governo ritirò le sue truppe da Ratanakiri, lasciando l'area al controllo dei khmer rossi. Il regime comunista inizialmente non fu aspro come altrove, ma lo divenne col passare degli anni. Ai khmer loeu venne proibito di utilizzare gli idiomi nativi o praticare la religione e i costumi tradizionali, considerati incompatibili con il comunismo. La vita comunitaria divenne obbligatoria e le poche scuole della provincia vennero chiuse. Con il trascorrere degli anni, le purghe degli appartenenti alle minoranze divennero più frequenti e migliaia di indigeni si rifugiarono in Vietnam e Laos. Studi preliminari indicano che nelle fosse comuni potrebbero essere finiti un numero di uccisi pari a circa il 5% dei residenti totali di Ratanakiri, una percentuale significativamente minore che nel resto della Cambogia.

Dopo l'invasione vietnamita della Cambogia e la sconfitta dei khmer rossi nel 1979, la politica del governo nei confronti di Ratanakiri consistette in un benevolo abbandono a se stessa. Ai khmer loeu fu permesso di ritornare alle loro abitazioni tradizionali, ma il governo intraprese la costruzione di infrastrutture minimali nella provincia. Durante il dominio vietnamita il contatto effettivo tra il governo provinciale e la maggioranza delle comunità locali fu scarso. Comunque i khmer rossi infestarono le foreste della provincia per molti anni dopo la caduta del loro regime. I ribelli consegnarono le armi negli anni Novanta, ma ci furono degli attacchi sporadici sulle strade della provincia fino al 2002.

La storia recente di Ratanakiri è stata caratterizzata da un certo sviluppo economico e dalle sfide che esso pone allo stile di vita tradizionale degli indigeni. Il governo nazionale ha costruito strade, incoraggiato il turismo e l'agricoltura stanziale e facilitato l'immigrazione di khmer dalle pianure. I miglioramenti nei collegamenti stradali e la stabilità politica hanno fatto aumentare i prezzi dei terreni e l'alienazione di terreni usualmente gestiti in forma comunitaria dalle tribù è diventato un problema rilevante. Malgrado una legge del 2001 consenta alle comunità indigene di detenere la proprietà a titolo collettivo dei terreni da esse occupati da tempo, alcuni villaggi sono rimasti praticamente senza terra. Il governo ha garantito concessioni su terreni tradizionalmente posseduti dalle comunità indigene e spesso la "vendita" dei terreni è caratterizzata da comportamenti criminali, quali la corruzione di pubblici ufficiali, la coercizione, le minacce o il semplice fornire informazioni scorrette. A seguito dell'intervento di diverse organizzazioni non-governative (ONG, o NGO in inglese), l'alienazione dei terreni è diminuita. Nel corso del decennio 2000, nelle foreste di Ratanakiri hanno trovato rifugio dal confinante Vietnam migliaia di montagnard (o degar) e il governo cambogiano è stato criticato pesantemente dall'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati per la politica di rimpatrio forzato in Vietnam che ha interessato molti di loro.

 
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Paese (geografia) - Repubblica Khmer
Bandiera della Cambogia
La Repubblica Khmer fu l'entità politica, corrispondente all'attuale Cambogia, costituitasi nel 1970 e dissoltasi nel 1975 con la proclamazione della Kampuchea Democratica.

La Repubblica Khmer fu istituita a seguito di un colpo di Stato ordito il 18 marzo 1970 dal primo ministro Lon Nol e da Sisowath Sirik Matak, cugino del Re Norodom Sihanouk. La destituzione del sovrano aveva l'obiettivo di allineare il Paese alle posizioni degli Stati Uniti d'America, che dal 1960 si trovavano in guerra con il vicino Vietnam del Nord. Il colpo di Stato pose fine al Regno di Cambogia: Lon Nol assunse poteri d'emergenza, Sirik Matak assunse la carica di Primo ministro mentre Cheng Heng divenne Capo dello Stato.
Valuta / Linguaggio  
ISO Valuta Simbolo Cifra significativa
KHR Riel cambogiano (Cambodian riel) ៛ 2
ISO Linguaggio
FR Lingua francese (French language)
EN Lingua inglese (English language)
KM Lingua khmer (Central Khmer language)
Quartiere - Paese (geografia)  
  •  Laos 
  •  Thailandia 
  •  Vietnam 
Administrative Subdivision
Paese, State, Regione geografica,...
Città, Villaggio,...